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Il colore come metafora per collegare due estremi in un’identità: la nostra.

 

“Non si riflette mai abbastanza sul fatto che, propriamente, un linguaggio è soltanto simbolico e figurato, e che esprime gli oggetti non immediatamente ma solo di riflesso” ( J. W. Goethe – La teoria dei Colori –il Saggiatore, 1810)

Chi si occupa di branding, lavora sulle condizioni del contesto, sulla promessa di marca, sul sistema di identità e di comunicazione che intende sostenere con la sua vision, la sua mission e le tesi in cui crede per creare valore differenziante.

Carmi e Ubertis che cos’è?

Carmi e Ubertis è una marca che adotta un metodo operativo Branding Design Oriented, segue un processo con un percorso progettuale sempre concreto, praticabile, realista. Sa essere innovativa, evolutiva o rivoluzionaria a seconda del progetto e del bisogno.

Ma Carmi e Ubertis su quali valori, attributi, pilastri fonda gli elementi differenzianti della sua promessa?

Intesa come marca, Carmi e Ubertis lavora sul paradosso e sul contrasto logico, coniuga la sintesi degli opposti in un sistema di lavoro che si basa su ragione ed emozione, arte e tecnica, ricerca e analisi, strategia e creatività.

In pratica crea, in sintesi, le properties del valore di marca.

Ci siamo posti una domanda: qual è la possibile metafora che rappresenti il modus operandi di Carmi e Ubertis dove ciò che sembra opposto – il dato e la creatività, l’idea e il metodo si uniscono in una proposta strategica efficiente e di valore? 

Intorno a noi i corpi fisici ricevono la luce e ne assorbono una parte, tutto ciò che riflettono viene interpretato fisiologicamente dai nostri organi e diventa nel nostro quotidiano ciò che noi chiamiamo colore. Il colore è un attributo visibile e visivo che connota le cose, le foglie sono verdi, il fuoco è rosso e la Ferrari è rossa (ma con un cavallino giallo). La teoria dei colori è affascinante, ha a che vedere con l’antropologia, con la chimica, l’araldica, il cibo. In pratica con l’umanità intera.

Come metafora del modus operandi, valore identitario di Carmi e Ubertis il colore ci interessa, se poi è uno dei colori che in natura non troviamo, non è nel mondo animale, ma neppure in quello vegetale e nemmeno nel minerale, ma c’è nella sua espressione teorica e lo si può costruire artificialmente e lo si può ottenere percettivamente unendo la testa e la coda dello spettro, ultravioletti e gli infrarossi, il punto più luminoso dei rossi con il più luminoso dei viola, ed è un colore che unisce due estremi, un po’ come il sacro e il profano, la ragione e l’emozione; un rosso estremo con un blu-viola estremo, una luce che non è né maschile né femminile, né calda né fredda, né scura né chiara, allora la metafora è efficace: è il colore che ci siamo scelti e che comunica le nostre differenze che unite diventano peculiarità.

Noi oggi abbiamo il nostro colore ma non sappiamo come chiamarlo, non è un blu cobalto, né un rosso porpora, o un verde pisello.

Per noi è il colore Carmi e Ubertis.

Il minimo comune denominatore della nostra identità, utile per renderci visibili, assumere un codice, tracciare la nostra riconoscibilità.

Un elemento memorabile ma non un marchio; un attributo della Carmi e Ubertis, che fonda e dichiara  simbolicamente la nostra promessa di marca, ci identifica e offre alla nostra brand una properties in più, che fonda simbolicamente la nostra brand.

 

Pantone Pastel Neon 812C
Rgb 246/82/117
Cmyk 0/75/0/0
HSB 335/63/100